Il Risorgimento Su Second Life

Al via l'iniziativa dell'Espresso per lanciare la nuova collana
di storia italiana. Appuntamento ogni sera alle 19
Il Risorgimento su Second Life
"Garibaldi, che ne pensi dei Dico?"
I cittadini del mondo virtuale più frequentato interagiscono
coi personaggi che hanno fatto l'Italia. E a Vittorio Emanuele chiedono…
dal nostro avatar "inviato di Repubblica"

"Garibaldi, che ne pensi dei Dico?"
SECOND LIFE - Vittorio Emanuele II di Savoia accoglie gli avatar regalmente seduto nella poltrona della sua stanza. E racconta: "Ai tempi della spedizione dei mille inviai una lettera ufficiale a Garibaldi, chiedendogli di non entrare nel Continente, nei fatti di non obbedirmi. Al tempo stesso gli inviai un biglietto privato. Il motivo? Semplice: non potevo ufficialmente farlo entrare perché ero il re. In fondo era quello l'unico modo per aiutare Garibaldi…"

Succede su Second Life, naturalmente, dove alle 19 del 26 marzo è cominciato un party storico, in tutti i sensi. Vittorio Emanuele II, Garibaldi e Cavour e Mazzini - dietro i quali si celano altrettanti studiosi di Storia - sono nel mondo virtuale grazie all'iniziativa editoriale del Gruppo L'Espresso "Risorgimento, senza non ci saremmo". Sono qui a parlare delle loro storiche gesta e a illustrare la nuova collana di libri sul Risorgimento italiano in edicola da domani con Repubblica e l'Espresso.

All'apertura, fuori dal palazzo, c'è già la coda. Perché, va detto, l'occasione è ghiotta: dal passato, sull'isola Ibridarte, uno splendido castello d'epoca, sono arrivati gli eroi del Risorgimento. Virtuali ma a disposizione di tutti. Ci resteranno per tre giorni, e hanno già dovuto fare i conti con una ressa niente male. E non poche battute. Del resto, che dire di quando a Vittorio Emanuele II chiedono a bruciapelo: "Che ne pensa di suo nipote?". La risposta, con un certo understatement, è secca: "E' un po' che non ci parlo e non ne ho nemmeno troppa voglia". E via di questo passo. Qualcuno azzarda: "Viva Gaetano Bresci!"

Un'altra istantanea. Garibaldi che fa strada sulle scale e precede i visitatori. Prima gli chiedono: "Oggi saresti di destra o di sinistra?". "Sicuramente di sinistra". Stop. Chiedono maliziosamente dei Dico - in ragione della sua lunga convivenza con Anita che non poteva sposarsi - e poi anche qualche domanda seria sui libri: "Spero che la collana sul Risorgimento sia un minimo revisionista…" Risponde Garibaldi: "La Storia è sempre revisionista, ragazzi". E ancora: "Ma questa opera ha un respiro critico?" Risposta: "E' ragionata e perciò critica".

Entra Mazzini e la prima domanda non sembra contemplare giri di parole: "Ti pesa la tua immagine di rivoluzionario fallito?". "Non sono affatto fallito altrimenti voi non sareste qui". Eppoi: "Non ho lasciato la carboneria, è la carboneria ad essere andata verso la Giovine Italia". Ma qualcuno insiste: "Non ti pesa essere meno conosciuto rispetto agli altri personaggi?" "Non sono affatto sconosciuto, studiami". Zac. Poi Mazzini entra diretto nel personale e cattura: "Ho inseguito la donna ideale ma non l'ho mai trovata. Una compagna nei sentimenti e nella lotta. Probabilmente invidiavo un po' Garibaldi perché la sua vita era più piena e più ricca rispetto alla mia". Solidarietà dall'uditorio.

Tocca a Cavour, personaggio definito dagli stessi navigatori l'unico vero liberale. E sono subito fuochi d'artificio: "Direbbe ancora 'libera Chiesa in libero Stato'"? Risposta senza se e senza ma: "Oggi più che mai". Poi una domanda di contenuto, su rapporto tra massoneria e carboneria. "La massoneria era la base, la carboneria uno sviluppo di avanguardia a scopi risorgimentali". Cominciano a insultarlo: "Opportunista, voltagabbana". Ma, sorpresa, altri avatar insorgono in sua difesa, in particolare da un gruppo capitanato da una ragazza (almeno lo si suppone): "Era l'unico ad aver capito l'Italia come sarebbe stata, ad aver incarnato il sentimento moderno del paese. Era il più avanti di tutti". E Cavour: "Grazie signorina, per questo suo intervento le offro un caffé". Lei: "Magari, vorrei incontrarla di persona". Succede anche questo su Second Life.

Già dal primo pomeriggio gli avatar - originali e coloratissimi - hanno cominciato a popolare questa isola di Second Life, composta di quattro stanze dedicate ai vari personaggi. Un ambiente un po' museo, un po' mostra interattiva: quadri, mobili d'epoca e grandi divani (sui quali ogni tanto ci si riposa dalle "fatiche " della visita virtuale) a contorno di una struttura organizzata con video e immagini che ripercorrono i momenti più importanti della vita di quel personaggio storico.

L'appuntamento, dopo la giornata di esordio, si replicherà per due sere, domani e dopodomani. Stessa ora, stessa isola. Con gli uomini che hanno fatto la Storia d'Italia a portata di instant messenger. Vi sembra poco?

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